La società odierna non consente di restare indietro con i tempi, praticamente a nessuno: sono ben poche le attività professionali che possono permettersi di non avere una presenza nel mondo dell’online, che per di più deve essere costante, curata ed attiva.
A questa sorta di legge non scritta collettiva, non fa eccezione la categoria degli avvocati (e degli studi legali).
Presenziare sul web è fondamentale per potersi costruire un’immagine a tuttotondo, raggiungere una fetta di potenziale clientela sempre più vasta e rendere la propria attività in qualche modo virale.
Proprio questo è nato PromozioneAvvocato.it, l’iniziativa avente lo scopo di aiutare l’Avvocato a promuoversi sul web.
Essere presente sul web è però un sentiero ricco di insidie e non per tutti così semplice da comprendere e sviluppare in maniera efficace: quali sono i passi che un avvocato deve muovere se e quando ha intenzione di promuoversi?
Il primo passo: la costruzione del personal brand
Per prima cosa, per il settore degli studi legali, sarà fondamentale costruire e curare tutto il lato del marketing aziendale: quella che viene definita autopromozione. E come può questa essere messa in atto concretamente? Attraverso la costruzione del proprio personal brand.
Questo processo, che può sembrare qualcosa di astratto e complesso, richiede parecchia attenzione poiché si compone di molti passaggi tutti di grande importanza. Il punto di partenza assoluto per qualsiasi attività e dunque anche per questa categoria è però senza ombra di dubbio la definizione di un target di riferimento: solamente attraverso questa scelta, ben ponderata e piuttosto specifica, si potrà pensare di costruire il personal brand in relazione ad essa.
Tutte le tecniche che verranno impiegate, saranno rivolte ad un unico obiettivo: convogliare un flusso automatico e spontaneo di potenziali clienti verso l’attività in questione. Per farlo, sarà necessario dare un “volto” al brand, una sua personalità: ecco che entra in scena la possibilità di portare concretamente lo studio nel mondo dell’online, attraverso l’apertura di un sito web o di un blog.
Questo passo comporta una serie molto fornita di altre necessità: quella di presentare immediatamente la realtà con un effetto impattante, vincente e di grande professionalità. Questo sarà possibile attraverso la condivisione delle informazioni dell’avvocato, una sua foto, un logo che trasmetta fiducia e serietà ed un buon numero di articoli al suo interno. Questi ultimi dovranno mantenere un elevato livello di qualità e venire costantemente aggiornati.
Sarà poi altrettanto importante curare la parte di SEO (Search Engine Optimization) per ottenere risultati migliori nel posizionamento in seguito alle ricerche sul web. È consigliato in questo caso affidarsi ateam di specialisti del settore. Inciderà molto anche la conoscenza delle ricerche online relative al settore di competenza: che cosa cercano gli utenti sul web? È possibile scoprirlo utilizzando programmi appositi.
Ci sono regole da rispettare
Tutti i procedimenti appena elencati rientrano nelle possibilità di un avvocato per quanto riguarda la sua presenza sul web: questa categoria deve infatti sottostare a regole ben precise e piuttosto definite, ma ha logicamente nei suoi diritti quello di potersi sponsorizzare online. Per avviare questa pratica gli studi legali sono chiamati a seguire il codice deontologico che per questo settore viene ben specificato e regolamentato dagli articoli 17 (Informazione sull’esercizio dell’attività professionale)e 35 (Dovere di corretta informazione).
Quelli seguenti sono i campi relativi alla propria attività a proposito dei quali vi è la possibilità di fornire informazioni sul web:
- la denominazione dello studio, indicandone il nome e gli eventuali colleghi professionisti associati
- l’ordine presso cui sono iscritti tutti i componenti
- le informazioni di contatto: la sede operativa, gli studi collaterali, i recapiti e gli indirizzi (tra questi, anche i contatti web)
- l’ambito di esercizio (penalista, civilista, matrimonialista, ecc.)
- se ne è in possesso, la possibile abilitazione alla professione all’estero
- i titoli conseguiti a livello accademico o in altro ambito
- i diplomi di specializzazione ricevuti
- l’abilitazione a esercitare verso particolari giurisdizioni
- la conoscenza delle lingue straniere
- se lo studio ne ha ricevuta una, la certificazione di qualità
Dove portare la nostra immagine
Una volta costruita l’immagine virtuale dello studio legale, nel rispetto delle regole, ci sarà la possibilità di diffonderla con un raggio d’azione sempre più ampio. Potremo quindi avvalerci dell’utilizzo dei social network, ma prestando molta attenzione a variare il tipo di comunicazione a seconda della piattaforma che stiamo utilizzando: le più indicate sono certamente Facebook, Instagram e LinkedIn.
Altro aspetto determinante è rappresentato dalla quantità e qualità della presenza sul web da parte dell’avvocato o dello studio legale: risponde ai commenti degli utenti? Con quale frequenza e in quale modo? Possiede una mailing list per raggruppare tutti gli interessati? Aspetti che oggigiorno vengono presi in grande considerazione.